INTRODUZIONE
Queste due componenti nell’articolazione sana sono saldamente unite dalla capsula articolare e la testa femorale si muove ben centrata nella cavità formata dall’acetabolo.
Nei bambini affetti dalla displasia dell’anca l’articolazione non si è formata normalmente, la sfera formata dalla testa femorale non è saldamente ancorata nell’acetabolo e può lussarsi.
Anche se la displasia dell’anca si presenta più comunemente alla nascita può svilupparsi nel corso del primo anno di vita. Studi recenti mostrano i bambini che vengono fasciati durante i primi mesi di vita con le ginocchia estese sono ad alto rischio per lo sviluppo di displasia dell’anca, di conseguenza è importante una corretta educazione del genitore a quali siano le maniere più sicure di fasciare il neonato.
CHE COS’E’ LA DISPLASIA CONGENITA DELL’ANCA?
Il grado di instabilità dell’anca varia da paziente a paziente e ci sono tre principali quadri a presentazione:
L’incidenza di questa patologia varia a seconda della popolazione e della regione geografica, in Italia ne sono affetti circa 0,1-0,7% dei bambini sani
QUALI SONO I FATTORI DI RISCHIO?
Esiste una predisposizione genetica per la displasia dell’anca, quindi non è infrequente trovare bambini affetti in cui è presente una storia famigliare di questo disturbo. Colpisce più frequentemente il lato sinistro ma entrambe le anche possono essere affette contemporaneamente, anche con livelli di gravità diversi.
I fattori di rischio sono:
S INTOMI
Soprattutto nei quadri più sfumati di displasia il bambino può essere completamente asintomatico.
È necessaria una valutazione da parte dell’Ortopedico Pediatrico se il neonato presenta:
ESAME FISICO/STRUMENTALE
Il medico effettua delle manovre che non sono dolorose per il bambino alla ricerca di segni di instabilità delle anche.
I test più comunemente utilizzati sono lo scatto di Ortolani, la manovra di Barlow ed il segno di Galeazzi.
I bambini che vengono identificati come a rischio per displasia congenita dell’anca vengono successivamente sottoposti ad un esame ecografico (molto accurato fino al 4-5 mese di vita) e successivamente, nel bambino più grande, ad una radiografia del bacino.
TRATTAMENTO
Se scoperta presto la displasia dell’anca può essere trattata efficacemente con un tutore o un divaricatore.
Se l’anca non è lussata o lussabile alla nascita la displasia potrebbe essere notata quando il bambino inizia a camminare. In questo caso il trattamento diventa più complesso, con risultati non sempre ottimali.
T rattamento non chirurgico
Dipende dall’età del bambino
I genitori svolgono un ruolo importante in questa fase ed il Medico saprà consigliarli nel corretto uso del tutore e nella gestione quotidiana del bambino (cambio del pannolino, pulizia, alimentazione ecc.)
Infine, nei casi più complessi che sono resistenti al trattamento con tutore, si rende necessaria una procedura sotto anestesia, l’Ortopedico Pediatrico immobilizzerà l’anca nella posizione corretta e successivamente confezionerà un gesso che si estende dal torace al piede che manterrà l’anca ridotta in posizione favorendone la maturazione.
Trattamento chirurgico
Al termine dell’intervento il bambino viene posizionato in un gesso.
TEMPI DI GUARIGIONE
Tutore di Pavlik – 12/18 settimane
Tutore di Milgram – 6 + 6 settimane (a volte può essere prolungato l’uso solo di notte fino all’anno d’età)
Gesso +/- intervento – 12 settimane (il Medico può decidere di cambiare il gesso durante il trattamento).
Anche dopo il trattamento il bambino deve essere seguito con radiografie ogni 6 mesi/1 anno fino al termine della crescita o a giudizio del medico.
COMPLICANZE
I bambini che vengono trattati con il gesso potrebbero iniziare a camminare più tardi, nonostante ciò quando il gesso viene rimosso lo sviluppo psico-motorio procede normalmente.
Il tutore di Pavlik e quello di Milgram possono causare irritazioni cutanee.
Raramente può permanere una differenza in lunghezza degli arti inferiori, questo accade per una alterata circolazione del sangue a livello della porzione superiore del femore che può causare un temporaneo arresto di crescita della stessa. Questa complicanza è più frequente quando si deve ricorrere all’intervento chirurgico.
Anche quando il trattamento è effettuato correttamente la displasia può non guarire completamente, di conseguenza in alcuni casi si deve trattare l’anca nuovamente durante la prima infanzia.
IN CONCLUSIONE COSA CI SI DEVE ASPETTARE?
Quando trattata precocemente e con le metodiche corrette la displasia dell’anca può essere guarita senza sequele. Se non diagnosticata o diagnosticata tardi la displasia dell’anca può portare ad un alterato sviluppo articolare, con artrosi precoce e necessità di protesizzazione durante l’età giovane adulta.
Anche se trattata adeguatamente la displasia dell’anca può ripresentarsi dopo il termine della crescita, causando dolore e limitazione funzionale. Questo è particolarmente vero per i casi in cui il trattamento comincia dopo i 2 anni di età.
BIBLIOGRAFIA